Vivere di poker, 3 ITM


“Un rapporto che va avanti ormai da 16 edizioni, forse anche dal terzo IPO, ovviamente con Titanbet e con il Campione Poker Team, organizzatore dell’evento. Stavolta siamo in 8 ma siamo anche arrivati fino a 25 e per noi essere qui come scuola di poker e realtà del settore del trading è davvero importante”. Paolo ‘Salsa-vb’ Luini ci racconta cosa significa quella macchia ‘bianca e blu’ che colora la sala del casinò di Campione d’Italia. E’ la sua Vivere di Poker, realtà ormai consolidatissima del poker italiano. “Siamo qua anche con blog e foto e seguiamo l’evento sin dall’inizio quando io stesso commentavo il tavolo televisivo. Come detto a questo evento ci siamo qualificati in otto, due tramite Titanbet e altri hanno vinto i ticket tramite promo ed eventi lanciati dalla nostra realtà. Io poi, sono sponsorizzato dal mio stesso team e cercherò di fare bene a questo grande evento”.
Un evento che sfiora i 1.500 entries anche in questa edizione numero ’20’ e insegue i suoi record. A proposito di risultati, com’è il palmaires di ‘Vivere di Poker’ all’Ipo: “In alcuni eventi abbiamo anche portato 25 players tramite promo e sat. Mi pare che il nostro record sia all’Ipo storico da 1 milione di euro garantiti. Io ho centrato un 11esimo e un 12esimo posto – spiega Luini – abbiamo poi centrato un sesto posto con Massimiliano D’amico e un quinto con Luca Mauri. Abbiamo vinto un evento Omaha e poi tanti tanti piazzamenti in questa lunga storia”.
La vostra realtà è crescita tanto e sempre con costanza, un po’ come lo stesso IPO: “E’ ormai un torneo che dall’essere un low buy in è diventato di medio alto livello quando il settore del poker si è assestato su altri numeri. E’ un evento che attrae tutti i migliori player italiani e anche di livello internazionale con field di grande qualità come quello che si è composto per questa edizione”.
Vivere di Poker è una delle poche scuole che rimane attivissima e che, anzi, si sta evolvendo: “Continuiamo con le nostre attività col concetto alla base che, guadagnando soldi col poker, poi, si possono reinvestire nei forex e nei mercati finanziari per farli fruttare ancora di più. Mettere soldi in banca non ha senso, lo andiamo dicendo da un anno e molto prima che scoppiassero i recenti scandali. Anche perché non esistono soldi sicuri così come non esiste più il lavoro sicuro”.
Nel 2016 si prosegue su questa strada? “Nel 2015 siamo cresciuti credo a differenza di molti altri. Siamo ormai l’unica scuola focalizzata sul poker e che insegna un approccio matematico e non basato sul gioco d’azzardo. Bisogna fare attenzione e non lasciarsi ingannare da approcci che assomigliano molto alle scommesse. I soldi guadagnati col poker devono essere investiti con sicurezza. Per questo noi freferiamo l’approccio del Dollar Cost Averanging, un modello indipendente basato sui prezzi: più la valuta oscilla e più si guadagna con investimenti a rate sulle azioni e non sull’acquisto semplicemente unitario”, conclude Salsa-vb.